"Tanti muoiono, no? Io non sono mai morto"

Richard Benson, purtroppo, è stato raggiunto dalla "sua cara amica Morte".

Ultima modifica 12/05/2022
A mente fredda e con un piccolo grande vuoto, scrivo queste poche righe, in memoria di una persona a tratti sconosciuta, a tratti conosciutissima.
Il 10 Maggio scorso, si spegneva Richard Benson. Non sono qui per ripercorrere tutta la sua carriera o elencare cosa abbia fatto nella vita; voglio soltanto dedicargli, nel mio piccolo, un ricordo, essendo stato in qualche modo parte integrante della mia adolescenza.
Con un po' di vergogna, devo ammettere di averlo conosciuto indirettamente, tramite le YouTube Poop, molto in voga tra il 2011 ed il 2015: per buona parte di questi video, lui era il protagonista (ricordo i video dello YouTuber Cannatoflavio, in pratica "bensoncentrici"). Inizialmente lo consideravo un tipo bizzarro, uno dei tanti "matti" presenti sulla rete, ma col tempo ho iniziato in qualche modo a conoscerlo e ad apprezzare i suoi lunghi aneddoti o i suoi racconti particolari: alcune volte magari se li inventava, sparandone di grosse, altre volte invece faceva riflessioni anche di stampo politico, altre volte ancora rimaneva in un'area grigia, in cui non si capiva effettivamente dove terminasse la "bugia" e dove iniziasse la verità...Ma anche questo faceva parte del suo personaggio, del suo essere in qualche modo misterioso ed interessante.
Per molti, ieri come oggi, era un pazzo svitato. Per me, non è stato né un mentore, né un insegnante, né una figura di riferimento purtroppo...ma sicuramente è stato un "amico" occulto, entrato a far parte della mia adolescenza e del mio gruppo di amici, con le sue frasi e le sue citazioni che tutt'ora, in certi momenti, ricordiamo e usiamo.
In quegli stessi anni, mi avvicinai alla chitarra e alla musica suonata: devo confessare, non per merito suo, ma per una pura coincidenza; tuttavia, nonostante le due cose non fossero correlate, mi piaceva ascoltare ciò che aveva da dire musicalmente parlando e c'era questa specie di "poesia", "ode" - non saprei come definirla - che mi piacque tanto al tempo e me la ricordo ancora oggi. Non so se sia farina del suo sacco o se a sua volta l'avesse sentita da qualcun altro, ma con questa vorrei ricordarlo, per tutto quello che era, è stato e in qualche modo sarà anche ora che non c'è più: 

"Il rock è come un albero grande che tutti i suoi frutti ti dà, per quanti gliene domandi sempre uno ne troverà. Ti dà il fiore, il frutto, la foglia...il rock per te di tutto se spoglia. Anche n'amplificatore te troverà!".
Grazie Richard, per tutto e per niente. Da uno dei tanti fan che ti hanno seguito negli anni per i più svariati motivi.

© Andrea Brioschi - 2024